È morto a 51 anni Angelo Valente, quattro volte campione del mondo di kickboxing. Elisabetta Canalis lo ricorda con un messaggio commovente.
La notizia della morte di Angelo Valente, avvenuta a soli 51 anni, ha colpito profondamente il mondo dello sport e dello spettacolo. Quattro volte campione del mondo di kickboxing, ex pugile professionista e figura carismatica degli sport da ring, Valente è stato un punto di riferimento per atleti, appassionati e vip.
Tra i tanti a rendergli omaggio sui social, anche Elisabetta Canalis, che a Valente era legata non solo da un rapporto professionale, ma anche da una sincera amicizia.
Il dolore di Canalis: “Scrivere eri non è sopportabile”
L’ex velina ha condiviso su Instagram un video emozionante in cui Angelo Valente si allena sul ring con sua figlia Skyler. Le sue parole sono strazianti: «Questa è dura amico mio. Rileggo i tuoi messaggi e guardo i nostri video mentre piango e rido allo stesso tempo. Ti racconto a chi non ti ha conosciuto per spiegare la persona unica ed incredibile che sei. Scrivere “eri” non è sopportabile».
Canalis ha voluto ringraziarlo pubblicamente per il suo supporto umano e professionale: «Posso solo dirti grazie per quello che hai fatto per me, per quello che mi hai insegnato e per il coraggio che mi hai dato. Ancora non ci credo. Mi mancherai tantissimo Angelo».
Anche il rapper Sfera Ebbasta, uno degli allievi VIP di Valente, ha voluto ricordarlo con un pensiero social. Entrambi avevano condiviso momenti di allenamento nella sua palestra di Milano, la storica Kick and Punch.
Una vita dedicata agli sport da ring
Nato a Milano il 15 dicembre 1973, Angelo Valente si era avvicinato giovanissimo al mondo degli sport da combattimento. Dopo i primi successi nel Savate e nel Full Contact, raggiunse la vetta mondiale nella kickboxing, vincendo quattro titoli mondiali e ricevendo la Palma di bronzo al merito tecnico dal CONI nel 2024.
Nel 2012 fondò l’evento KickAndPunch, diventato un appuntamento di riferimento per gli appassionati di sport da combattimento. La sua palestra a Milano attirava atleti da tutta Italia, trasformandosi in una vera scuola di vita e disciplina.
